Cinema

HATCHET: Recensione del film di Adam Green

HATCHET: Recensione del film di Adam Green

Ben è con un gruppo di amici a New Orleans, mentre in città si festeggia il Martedì Grasso. L'aria divertita e euforica delle strade non fa però al caso di Ben, giù di morale per essere stato lasciato dalla ragazza. Così insieme al suo amico Morgan decidono di allontanarsi dal centro ed imbarcarsi in un tour delle vicine paludi, che la leggenda vuole siano infestate da misteriose presenze. Sulla barca incontrano due ragazze estroverse, Misty e Jenna e la più riservata e misteriosa Marybeth. Giunti nella vicinanza della palude, la guida turista e traghettatore incomincia a raccontare al gruppo di turisti la leggenda di Victor Crowley, uno spirito che infesta questi posti remoti, orribilmente deforme, morto una notte di Halloween, ucciso per sbaglio da un'accetta da suo padre. I partecipanti ritengono che questa storia sia senza fondamento, fino a quando la barca affonda e gli ignari turisti scoprono che le leggende hanno sempre un fondo di verità. In questo caso si tratta di un fondo decisamente mortale! Se si affronta il film sperando di trovare l'horror carico di tensione, il capolavoro del genere o la pellicola che ci farà riflettere con le sue trame sottobosco, se ne esce delusi. Hatchet è uno splatter tra i più barbari visti sullo schermo, sfocia sovente in comicità, è leggero e indubbiamente consigliato ai minori di sedici anni. L'unica tensione, se così vogliamo apostrofarla, è nella scelta del nome al personaggio chiave della storia "Victor Crowley" e per la musica dei Korn, alla quale spetta il compito di aprire le danze ma ai quali purtroppo non viene consentito di continuare su quella linea. Per chi è famelico di sangue e mattanza, trova pane per i suoi denti, anche se è un film con più infamia che lode. Anche se è chiaro che Green non abbia in alcun modo voluto togliere il piedistallo alle pietre miliari del genere, è francamente una pellicola che ci potevamo tranquillamente risparmiare.